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lunedì, ottobre 08, 2007

07.10.2007 - Golfetto di Trevignano


Prima volta al Golfetto. Dopo la sola di sabato (un'ora e mezza ad Albano, mai planante) avevo il coltello fra i denti, e non ero solo. Cosi', domenica mattina la sveglia suona presto, anche se il sonno rende la levataccia veramente dura... negli ultimi due giorni ho dormito un paio d'ore. Ho appuntamento al distributore Agip sul raccordo con Guido Leroy. Appena lo vedo mi chiede "caffe'?" e io di rimando, "lo prendi a trevignano!" dimenticando la sacralita' del connubio sigaretta-caffeina. Mi deve aver odiato. Fatto sta che siamo al Golfetto intorno alle 7:45 e gia' c'e' gente che arma. Temperatura mite ma vento da NNE impongono l'uso della muta (3/2), prima volta per questa stagione. Armo la 6.3 e il 115lt, dovrei reggere bene la sovrainvelatura considerando l'acqua piatta. Entro in acqua e plano praticamente subito, e' impressionante come nello spot il vento reale sia decisamente superiore a quanto sembri da terra. Pecca solo per essere estremamente rafficato, quindi condizioni di stop and go (anche se volume e velatura spesso consentono di superare i buchi di vento) ma anche lunghi bordi a cannone.
Verso meta' mattinata il vento rinforza e si inizia a vedere piu' gente in acqua. Allungo i bordi fino al limite del golfetto dove il vento sembra soffiare con piu' forza. A volte stento pero' a spiccare la planata mentre gli altri mi passano con facilita', e dopo aver smadonnato un paio di volte mi accorgo che un cespo di alghe si e' incollato alla pinna e frena la tavola: appena riesco a sbrogliaare la matassa riparto a stecca. Maledette alghe, e' un problema serio perche' oltre a quanto sopra spesso si trovano a pelo d'acqua e mentre sei in planata fanno andare in spin-out la tavola con risultati imprevedibili e a volte catastrofici.
Nel frattempo la Ezzy incomincia a diventare ingestibile. Rientro e monto la 5.3 (anche perche' un ragazzo e' riuscito a salire sulla mia vela con la pinna sfondandomi la tasca d'albero), e la scelta sembra azzeccata perche' plano a stecca - buchi di vento permettendo - con maggiore controllo. O quasi: infatti una megacatapulta fa saltare il gancio del trapezio, letteralmente spezzatosi in due parti. Rientro per cambiarlo e mi sparo un'altra oretta di planate fino a quando le forze mi abbandonano. Mani e braccia a pezzi - e questa mattina anche un fastidioso dolore alla schiena - e un battesimo nel pomeriggio mi fanno desistere dal continuare.

3 commenti:

Syder ha detto...

Azz....sono sulle soglie della disperazione!! Purtroppo nn sono riuscito ad andare al mare (anche se non si prospettava vento!!!) poi quando leggo il tuo blog di lenedi' in ufficio mi viene anche da piangere!!....la vita di famiglia e' decisamente dura per un Surfista!! Surfa anche per me!!!

Checco ha detto...

beh, il lago va bene anche per la famiglia: mentre papa' surfa alla grande, mamma e figli guardano le ochette e fanno (soprattutto) tante foto. Basta organizzarsi! ;)

Syder ha detto...

allora la prosisma volta ci orgaziziamo!!Azz....dalla serie volere e' potere!!ciao!!